il Sole Nero

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mercoledì 6 aprile 2011

Programma per la salvezza della Nazione

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Programma per la salvezza della Nazione
Pubblicato il 7 aprile 2011 da admin

PROGRAMMA
1. Noi chiediamo la riunione di tutti gli Italiani in una Grande Italia, in base al diritto di autodeterminazione dei popoli;

2. Noi chiediamo l’immediata uscita dell’Italia dall’ Unione Europea;

3. Noi chiediamo la libertà di coltivare terra ed allevare bestiame ed esercitare la pesca per nutrire il nostro popolo;

4. Può essere cittadino dello Stato solo chi sia connazionale. Può essere connazionale solo chi sia di sangue italiano;

5. Chi non è cittadino dello Stato deve poter vivere in Italia solo in veste di ospite e deve sottostare alla legislazione che regola il soggiorno degli stranieri;

6. Il diritto di influire sulla condotta e sulle leggi dello Stato può spettare solo al cittadino. Per questo noi chiediamo che tutte le cariche pubbliche di qualsiasi genere, possano venire occupate solo da cittadini dello Stato. Noi lottiamo contro il parlamentarismo corruttore, contro la attribuzione di cariche in base a considerazioni di partito, senza tenere conto del carattere e delle capacità;

7. Noi chiediamo che lo Stato si impegni ad avere cura in primo luogo di assicurare lavoro e possibilità di esistenza ai cittadini. Qualora non sia possibile soddisfare le necessità primarie della popolazione, gli appartenenti ad altre nazionalità (cioè coloro che non sono cittadini dello Stato) dovranno venire espulsi dal territorio nazionale;

8. Si dovrà impedire ogni nuova immigrazione di non-italiani. Noi chiediamo che tutti i non-italiani che sono immigrati in Italia dopo il 31 dicembre 1977 vengano costretti a lasciare immediatamente il territorio nazionale;

9. Tutti i cittadini dello Stato devono possedere eguali diritti ed eguali doveri;

10. Primo dovere di ogni cittadino dello Stato deve essere quello di produrre, spiritualmente e materialmente. L’attività del singolo non deve urtare contro gli interessi della comunità, ma deve applicarsi nel quadro della collettività e per il bene di tutti;

11. Noi chiediamo l’abolizione del reddito ottenuto senza lavoro e senza fatica. Abolizione della schiavitù dei prestiti ad interesse di banche e finanziare;

12. Considerando l’immane sacrificio di beni e di sangue che ogni guerra chiede al popolo, l’arricchimento personale per mezzo della guerra mascherata da azioni umanitarie deve venire dichiarato delitto contro il popolo. Noi chiediamo quindi la confisca integrale di tutti i profitti provenienti da teatri di zone di guerra;

13. Noi chiediamo la statalizzazione di tutte le imprese associate esistenti, di tutti gli istituti di credito e finanziarie, di tutte le compagnie telefoniche, di tutte le industrie, di tutte le aziende di trasporto aeree, ferroviarie e navali;

14. Noi chiediamo la partecipazione dello Stato agli utili delle grandi imprese che superino un utile netto di 3,5 milioni di euro annui;
15. Noi chiediamo una completa riforma delle previdenze per la vecchiaia;

16. Noi chiediamo che venga creata e conservata una sana classe media; che i grandi magazzini vengano subito collettivizzati ed affittati a basso prezzo a piccoli commercianti; che si aiutino tutti i piccoli commercianti mediante le forniture allo Stato, alle regioni e ai comuni;

17. Noi chiediamo una riforma fondiaria adatta ai nostri bisogni nazionali, l’emanazione di una legge per l’espropriazione senza indennizzo del suolo per fini di pubblica utilità, l’abolizione dell’interesse fondiario e il divieto di ogni speculazione sui terreni;

18. Noi chiediamo la lotta a fondo contro coloro che esplicano attività dannose per l’interesse della comunità. Coloro che commettono delitti contro il popolo. Gli usurai, i profittatori , i politicanti. devono essere condannati a morte dallo Stato, senza distinzione di confessione o di casta;

19. Noi chiediamo che il diritto romano, che serve il mondo materialistico, venga sostituito da un diritto comune italiano;

20. Lo Stato deve provvedere a una radicale riforma di tutto il nostro sistema di istruzione popolare, al fine di permettere ad ogni italiano capace ed attivo di raggiungere un’istruzione superiore e quindi di salire a posti direttivi. I programmi di studio di tutti gli istituti scolastici devono conformarsi ai bisogni della vita pratica. La comprensione del concetto di Stato, così come noi lo intendiamo, deve venire diffusa dalla scuola (istruzione civica) non appena incomincia ad aprirsi l’intelligenza del fanciullo. Noi chiediamo che i figli di genitori poveri, dotati di particolare intelligenza, vengano educati a spese dello Stato, senza aver riguardo alla posizione sociale o alla professione dei genitori.

21. Lo Stato deve provvedere a migliorare la salute pubblica, proteggendo gli anziani, le madri e i fanciulli, vietando il lavoro giovanile, rafforzando la prestanza fisica mediante l’istituzione di ginnastica e sport obbligatori, dando il massimo appoggio a tutte le associazioni che si occupano della educazione fisica della gioventù.

22. Noi chiediamo che venga abolito l’esercito di mestiere e che venga formato un esercito di popolo.

23. Noi chiediamo la lotta legale contro le menzogne politiche consapevoli e contro la loro diffusione a mezzo della stampa. Per rendere possibile la creazione di una stampa italiana, noi chiediamo:

a) che tutti i redattori e collaboratori di giornali pubblicati in lingua italiana debbano essere connazionali

b) che i giornali non italiani debbano ottenere, per esser pubblicati, una espressa autorizzazione dello Stato; e che devono venire stampati in lingua italiana;

c) che ogni partecipazione o influenza finanziaria sui giornali italiani da parte di non italiani venga vietata legalmente, e che la violazione di questa norma venga punita con la chiusura del giornale e con l’immediata espulsione dall’Italia delle persone non italiane implicate. I giornali che contrastano con l’interesse della comunità devono essere vietati. Noi chiediamo la lotta legale contro una organizzazione artistica e letteraria che esercita un influsso disgregatore sulla nostra vita nazionale, e chiediamo la chiusura delle istituzioni che violano i principio sopra esposti.

24. Il Partito, come tale, difende la concezione di un cristianesimo positivo, senza legarsi confessionalmente ad una determinata fede. Esso lotta contro lo spirito materialista entro noi e fuori di noi, ed è convinto che un durevole risanamento del nostro popolo può avvenire soltanto dall’interno, sulla base del principio: l’interesse comune deve prevalere sull’interesse privato.

25. Per attuare tutto questo noi chiediamo che venga creato un forte potere centrale dello Stato. Incondizionata autorità del Parlamento politico centrale su tutto lo Stato e sui suoi uffici in genere. Creazione di camere sindacali e professionali per l’esecuzione nelle singole regioni delle leggi generali emanate dallo Stato.

I Capi del Partito promettono di lottare a fondo, se necessario esponendo la propria vita, per l’attuazione di questi punti. E che ciò si avveri con l’aiuto di Dio.



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PARTITO DEI NAZIONALISTI ITALIANI

Il sole nero , simbolo esoterico, magico, l'inizio di tutto.......

Art.1. Denominazione, sede, durata e contrassegno
E’ costituita una libera Organizzazione politica, culturale – religiosa denominata:
PARTITO NAZIONALISTA ITALIANO di seguito definita in sigla P.N.I. Altresì denominata : PARTITO ULTRANAZIONALISTA
La sede sociale, legale ed amministrativa dell’Organizzazione viene fissata in……………………… via………………………………………………………………………………………………………
Possono essere istituite altre sedi nazionali e internazionali, centrali e periferiche. L’Organizzazione ha durata cinquantennale, successivamente prorogabile tacitamente ogni dieci anni consecutivamente.

L’Organizzazione ha un proprio contrassegno cosi definito:

Un cerchio con all’interno dodici raggi solari

Ed un proprio motto :

NOBISCUM DEUS

Art.2. Oggetto sociale e struttura organizzativa:
Viene promossa la realizzazione di un Partito ultranazionalista organizzato su base territoriale regionale riconoscendo il livello regionale alle province autonome di Trento e Bolzano. Il medesimo stato e’ riconosciuto all’insieme delle circoscrizioni estere, mentre i singoli Stati esteri, si potranno dare la medesima struttura prevista per il livello Regionale. Le strutture territoriali del Partito hanno propria autonomia e responsabilità statutaria, amministrativa, contabile, fiscale e civile, nel rispetto dei principi generali e delle norme stabilite nel presente Statuto. Esse non possono in alcun modo vincolare o impegnare il Partito.
Agli “Statuti regionali” del Partito compete il compito di definire l’assetto organizzativo e rappresentativo al loro livello ed a quelli sottostanti. Gli Statuti regionali, nel disciplinare quanto di loro competenza, devono attenersi – per essere riconosciuti politicamente dal Partito – ai principi fondamentali desumibili dal presente Statuto e devono prevedere almeno la figura di un Segretario Territoriale, di un Organo assembleare regionale, di un Esecutivo Regionale, del Tesoriere Regionale e di un Organo Regionale di controllo e garanzia. E’ compito degli Statuti Regionali regolamentare l’individuazione delle cariche e degli incarichi di Partito e dei delegati assembleari. A loro volta gli Statuti Regionali, possono prevedere articolazioni territoriali su basi comunali o di altri ambiti, purché essi non contrastino sotto alcun profilo e non impegnino in alcun modo il presente Partito. Le strutture nazionali e territoriali del Partito a qualsiasi livello possono concorrere alle competizioni elettorali e referendarie previa specifica ed espressa autorizzazione (e nei limiti anche temporali della delega scritta che dovrà essere di volta in volta rilasciata, a pena di nullità) del Presidente del Partito o suo delegato.
Le strutture e gli organi territoriali del Partito decadono con provvedimento del Presidente del Partito o su delega, dall’Esecutivo Nazionale, in caso di grave violazione dello Statuto Nazionale o delle direttive di ordine generale impartite o per mancato raggiungimento degli obiettivi prefissati. In tal caso il Presidente del Partito (o suo sostituto) provvede a ricostruire, parzialmente o totalmente, un nuovo rapporto politico fiduciario con gli stessi od altri soggetti. Gli Organi elettivi Territoriali, a qualsiasi livello, deliberano a maggioranza assoluta dei presenti se non diversamente stabilito dal presente Statuto associativo o dagli Statuti Territoriali del Partito.

Art.3. Finalità del partito:
Il Partito Ultranazionalista e’ un Partito politico autonomo ed indipendente in grado di offrirsi come luogo di partecipazione, di proposta, di elaborazione e di azione come Partito organizzato per la salvaguardia dell’integrità Nazionale e per la Sicurezza dello Stato Italiano, al riparo dai vincoli della burocrazia e dei meri cartelli elettorali unificati in partiti unici. Il Partito può concorrere alle competizioni politiche, elettorali e referendarie a qualsiasi livello, anche raggruppandosi con altre forze politiche, sociali e culturali previa specifica ed espressa autorizzazione, e nei limiti anche temporali della delega scritta, che dovrà essere di volta in volta rilasciata dal Presidente (ovvero da suoi delegati). Il Partito si riconosce nella difesa della Nazione e dello Stato Italiano.

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