il Sole Nero

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martedì 4 agosto 2009

REPVBBLICA ITALIANA PARTITI POLITICI
MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO – DESTRA NAZIONALE


Ufficio del Presidente


Al Presidente del Consiglio dei Ministri
R O M A

Al Ministro dell'Interno
R O M A

Al Ministro della Funzione Pubblica
R O M A

Al Capo della Polizia
R O M A

Al Procuratore Nazionale Antimafia
R O M A

Al Procuratore della Repubblica
REGGIO DI CALABRIA

e.p.c.
Alla Corte dei Conti
R O M A

All'Ispettorato del Lavoro
REGGIO DI CALABRIA




Il sottoscritto Gaetano Saya, Presidente Fondatore del Partito Politico in intestazione, con il presente atto propone:
QUERELA – DENUNCIA nei confronti di CASABONA CARMELO
nella sua qualità di Questore di Reggio Calabria,

Per i seguenti fatti:
Quale Questore di Reggio Calabria, massima autorità di Pubblica Sicurezza della provincia, autorizzava, ovvero non impediva, che il 27 giugno 2009, in Reggio Calabria in Archi, quartiere ad altissima densità mafiosa, regno incontrastato della “ndrangheta”, che la famiglia mafiosa dei Condello organizzasse il primo memorial ciclistico “Francesco Domenico Condello”, ucciso in un agguato mafioso
il 13 gennaio 1986, in risposta all'omicidio del bos Paolo De Stefano, fatto che diede inizio ad una cruenta guerra di mafia, con più di 600 morti.

Francesco Domenico Condello era fratello di Paquale Condello soprannominato “il supremo” , capo carismatico della 'ndrangheta Reggina.

Il messaggio che è giunto alla cittadinanza Reggina da questa manifestazione organizzata da una famiglia mafiosa, quella dei Condello appunto, è che lo Stato si è piegato al potere egemonico della criminalità organizzata, la quale ha apertamente sfidato e vinto il potere dello Stato. E delle sue Istituzioni.

Carmelo Casabona con il suo comportamento omertoso, vigliacco e connivente ha infangato il prestigio e l'onore delle Istituzioni della Repubblica.

Sin dalla prima conferenza stampa, Casabona si presentava alla stampa ed alla cittadinanza, con un biglietto da visita molto particolare per un uomo appartenente alle istituzioni. Lo stesso in quella circostanza era grato agli autori delle diverse stragi mafiose, avvenute in Sicilia, perchè questi gli avevano permesso con le loro azioni di poter svolgere brillanti investigazioni conclusesi con l'arresto degli stessi. Casabona però dimenticava che il suo compito era quello di prevenire la commissione di reati, non di auspicarli per poter successivamente intervenire. Queste affermazioni, ammutolivano la platea di giornalisti che nonostante fossero avvezzi a tutto, non si aspettavano certo, da un uomo dello Stato, parole così bieche!

Ma l'operato di questo indegno funzionario dello stato, non si limita alle questioni tipiche del suo incarico, ma è anche un abile sperperatore del denaro dei contribuenti. Infatti, dopo appena qualche mese dal suo insediamento, ha pensato bene che era opportuno dare una nuova immagine alla parte del palazzo dove è ubicato il suo ufficio. Dopo aver fatto tinteggiare le pareti, il suo buon gusto gli ha consigliato di sostituire la porta d'ingresso del suo ufficio, con qualcosa di assolutamente indefinibile, avendo fatto installare una porta blindata con lo stipite ed rivestimenti esterni in pregiato legno, mentre l'interno è stato rivestito in pelle. Ma lo sperpero non è ancora finito perchè il Casabona, incurante che la sala riunioni era in ottime condizioni essendo stata ammodernata di recente, in occasione dell'intitolazione della stessa al compianto Dr. Calipari Nicola, in uno stile sobrio ed elegante come si conviene ad uffici istituzionali, ha stravolto il tutto trasformandola in una sala decisamente ridicola per il ruolo a cui è destinata. Di sicuro i rivestimenti in tessuto alle pareti e lo scranno in legno pregiato, ma in particolare la presenza di un televisore “50 pollici al plasma” sono uno schiaffo a tutti coloro che in quel palazzo ci lavorano e che hanno bisogno di tutti quei generi di prima necessità che servono per farlo comparire in prima pagina a seguito delle brillanti operazioni, svolte con duro impegno e con grandi sacrifici, e con pochissimi mezzi.

Di recente a sprezzo sia delle leggi di cui dovrebbe essere custode e della sicurezza degli uomini che colà passano molto tempo della loro vita, ha deciso di sostituire nell'ingresso, le porte tagliafuoco, previste dalle normative di sicurezza sul luogo di lavoro, con delle porte in truciolato che in caso di incendio servirebbero ad incrementare le fiamme. Il Casabona, ha forse dimenticato l'esistenza della legge 626? E' doveroso adesso porsi una domanda sul tipo di rapporti che intercorrono tra Casabona e tale Violi, autore dei lavori sopradescritti.

Per i fatti succitati nei quali si ravvisano gravissimi reati penali e per tutti gli altri che verranno ravvisati dalle S.V., si chiede la punizione di Carmelo Casabona a termini di legge.

Si chiede un'ispezione amministrativa per una verifica dei bilanci della Questura.

Si chiede al Sig. Presidente del Consiglio dei Ministri, la destituzione immediata del Questore di Reggio Calabria Carmelo Casabona.


Reggio di Calabria 31 luglio 2009


Il Presidente Fondatore MSI-DN
(SAYA Dr. Gaetano )